Il lavoro di Alessandro Di Giampietro nasce dall’osservazione dell’identità umana intesa come insieme di stratificazioni che creano modelli comportamentali iconici nella società di oggi; esplora i rituali umani, le pratiche intorno al corpo e i giochi che le persone mettono in scena per passare da un archetipo a un altro. Ogni suo lavoro è un tentativo di ricostruire un evento in cui il confine oscilla tra realtà e finzione, come quando gli esseri umani sono prigionieri dell’incantesimo del comportamento sociale abituale. L’artista osserva l’essenza primordiale, avezza a camuffarsi, che scatena la sua potenza quando chiede ai suoi modelli di giocare con maschere e oggetti di scena e di rivelare la profondità del loro essere, svelandone i desideri più reconditi e i segreti taciuti. Questo processo gli permette di collegarsi con l’energia intima che vede nei soggetti a cui scatta una foto, sia nelle messe in scena che quando lavora con snap-shots spontanei. Il suo lavoro si concentra principalmente su ritratti perché è affascinato dai negoziati inespressi che ogni essere umano mette in atto con se stesso/stessa, al fine di esprimere l’assoluto.
Questi rituali, per Di Giampietro, indicano una magia istintiva che sottolinea l’unicità di ogni persona e che definiscono il senso di individualità in generale. La mia pratica non ha un medium fisso ma spazia dalla fotografia agli happening, installazione, video e danza intesa come liberazione inconscia del movimento.